Testo [Leonardo Giustiniani, XIV secolo]
O Jesu dolce, o infinito amore, inestimabil dono.
Misero me, chi sono che da Te fuggo
e Tu mi segui ognora;
per qual mio merto Signor mio benigno,
o per qual mia bontà sì largamente
nel mio cor maligno spandi la tua pietà?
L’anima mia che sempre offeso t’ha
sì dolcemente chiami.
Or mi par ben che m’ami come buon padre
e non come Signore. | |