Carlos Gardel (1890-1935)
Por una cabeza (arm. SATB Corrado Margutti)

La "cabeza" è un termine che appartiene al gergo ippico e rappresenta la lunghezza del collo e della testa del cavallo che si misura quando due cavalli arrivano insieme al traguardo, per stabilire quale abbia vinto la corsa. Gardel in questa canzone utilizza l'espressione "por una cabeza" perché paragona l'amore per una donna all'azzardo nelle corse ippiche. Innamorarsi di una donna é rischioso almeno quanto giocare d'azzardo... dai tutto quel che hai e il più delle volte perdi. Dopo aver perso e quindi dopo l'ennesima delusione sentimentale ci si dice: adesso basta, non giocherò più… non mi innamorerò mai più!! Basta con il gioco... basta con le donne! E poi.. un sorriso, un bacio e ci si ricasca…
Carlos Gardel era un grande appassionato di corse di cavalli, come molti porteñi dell'epoca. Era proprietario di due scuderie e del celebre Lunatico, purosangue che correva con il fantino uruguaiano Irineo Leguisamo, intimo amico di Carlos.
Compose la melodia di questo brano per la pellicola cinematografica TANGO BAR che fu l'ultima in cui comparve prima dell'incidente aereo di Medellin che gli costò la vita.

Testo

Por una cabeza de un noble potrillo
Que justo en la raya afloja al llegar
Y que al regresar parece decir
No olvides, hermano, Vos sabes, no hay que jugar.
Por una cabeza, metejón de un día
De aquella coqueta y risueña mujer
Que al jurar sonriendo el amor que está mintiendo
Quema en una hoguera todo mi querer.

Por una cabeza, todas las locuras
Su boca que besa borra la tristeza,
Calma la amargura.
Por una cabeza, si ella me olvida
Qué importa perderme mil veces la vida
Para qué vivir?

Cuántos desengaños, por una cabeza
Yo juré mil veces no vuelvo a insistir
Pero si un mirar me hiere al pasar
Su boca de fuego otra vez quiero besar.
Basta de carreras, se acabo la timba
Un final reñido ya no vuelvo a ver
Pero si algún pingo llega a ser fija el domingo
Yo me juego entero, qué le voy a hacer?

Tommaso Le Pera

Traduzione

Per una testa di un nobile puledro
Che proprio sul traguardo rallenta all’arrivo
E che tornando sembra dire
Non dimenticare, fratello, sai che non si deve giocare.
Per una testa, capriccio di un giorno
Di quella donna civetta e burlona,
Che mentre sorride e giura un mentito amore
Brucia in un falò tutto il mio amore.

Per una testa, qualunque follia
La sua bocca che bacia cancella la tristezza
Calma l’amarezza.
Per una testa, se lei mi dimentica
Che importa perdere mille volte la vita
Per cosa vivere?

Quanti disinganni, per una testa!
Ho giurato mille volte non torno a insistere
Ma se uno sguardo mi colpisce al passare
La sua bocca di fuoco ancora voglio baciare.
Basta con le corse, è finito l’azzardo
Non voglio rivedere un brutto finale
Se però domenica un cavallo è favorito
Io mi gioco tutto, che ci posso fare?

trad. Marco Bonino